
LA GUERRA DI MARIO di A. Capuano -
Girato con una grande attenzione ai “non luoghi”, un film sull’educazione
Mario è un bambino di nove anni che il Tribunale dei Minori ha sottratto alla famiglia perché considerato un bambino difficile. Giulia e Sandro sono una coppia di quarantenni che convivono da due anni, senza figli, che decidono di chiedere in affidamento un bambino. Viene dato loro Mario. Da quel momento la coppia va in crisi. Giulia è favorevole a una crescita del bambino priva di vincoli “educativi” mentre Sandro non riesce ad accettare questo stato di cose. Mario verrà alla fine sottratto alla coppia dal Tribunale ed affidato ad un’altra famiglia.
LA PICCOLA LOLA di B. Tavernier - Adottare una bambina ad ogni costo
Adottare un figlio può essere a volte un’impresa titanica, soprattutto se si decide di adottarlo all’estero.
Pierre e Geraldine, giovane coppia francese, ha un sogno: adottare un bambino cambogiano. Il loro viaggio attraverso la disperazione di un paese, in cui i traffici illeciti di infanti sono all’ordine del giorno, è un’esperienza unica e indimenticabile. Riuscire a superare la prova di resistenza può mettere in crisi anche un solido rapporto.


A.I. Di S. Spielberg - Adottare un bambino “Artificiale”
Un automabambino (dotato di emozioni e sentimentiforse più ingenui ma altrettanto profondi e radicati di quelli umani) è “adottato” da una coppia per sostituire il figlioletto in coma. Viene abbandonato quando il suo coetaneo reale guarisce. Dietro l’apparato spettacolare del film di fantascienza A.I. costituisce un ottimo esempio, per quanto paradossale, della caratteristica fondamentale dell’adozione, ovvero la sua irrevocabilità, e costruisce un “prototipo” di minore abbandonato che, come tutti gli altri orfani (e malgrado la propria natura seriale), afferma la propria unicità e insostituibilità.
PICCOLA PESTE di D. Dugan - Adottare un bambino “Difficile”
Il piccolo Junior, viene restituito all’orfanotrofio in cui è cresciuto da ben trenta coppie prima di trovare una famiglia che, malgrado la sua natura pestifera, decida di tenerlo con sé. Questa “piccola peste” è il simbolo dell’orfano che, purtroppo, non corrisponde alle caratteristiche desiderate da chi vuole un figlio pur non potendolo avere e che, dunque, costruisce attorno a questo desiderio un’immagine ideale che molto difficilmente corrisponde alla realtà. Esemplare, a tal proposito, è la figura della madre putativa che confessa di aver adottato il bambino per avere la possibilità di integrarsi meglio nella vita sociale della sua cittadina.


SEGRETI E BUGIE di M. Leigh - La ricerca delle proprie origini
Sobborghi di Londra. Hortense, trentenne borghese di colore, alla morte della madre adottiva decide di scoprire chi sia la sua vera madre. Scoprirà con molta sorpresa che si tratta di Cynthia, sfiorita operaia bianca che vive con sua figlia ventenne Roxanne. La misera vita di Cynthia è allietata solo dalle visite che le fa il fratello Maurice, fotografo sposato ma senza figli. Dopo l’incontro, tra le 2 donne piano piano nasce una profonda amicizia che rappresenterà per Cynthia un nuovo motivo di felicità (ebbe la bambina ad appena 15 anni) e per Hortense un’occasione per capire una realtà diversa dalla sua. Ma i segreti non possono durare a lungo e ad un pranzo in famiglia la verità verrà fuori, non senza drammi. Sarà l’occasione per confrontarsi e demolire un muro di “segreti e bugie” e per riacquistare la serenità.
LION – La strada verso casa di G. Davis- La ricerca delle proprie origini
Racconta la storia di Saroo, un bambino di cinque anni che vive con la sua povera famiglia a Khandwa, un piccolo villaggio dell’India centrale. Insieme a suo fratello più grande trascorre le giornate a raccogliere metalli per poi rivenderli e guadagnare qualche soldo. Una notte i due devono lavorare in una stazione, ma il piccolo Saroo è talmente stanco che si addormenta sulla panchina di fronte ai vagoni. Quando si risveglia è solo e spaventato, non trova più il fratello e, non sapendo cosa fare, decide di salire su un treno vuoto. Questo, però, non fa alcuna fermata e lo porta direttamente a Calcutta, a quasi duemila chilometri da casa.
Il bambino cerca di sopravvivere, nonostante non parli la lingua del posto. Inizialmente viene avvicinato da brutte persone che vogliono venderlo, poi riesce a scappare e finisce in commissariato, dove lo fotografano per diffondere la sua immagine sperando che qualcuno chieda di lui. Passano i giorni e il piccolo viene trasferito in un orfanotrofio, dove un’assistente sociale riesce a trovargli una nuova famiglia: una coppia di australiani benestanti. La voglia di cercare la sua vera madre lo porterà ad affrontare il viaggio più importante della sua vita.


L'INCREDIBILE VITA DI TIMOTHY GREEN di P. Hedges
Racconta la storia di Cindy e Jim Green, una coppia che vive a Stanleyville, nella Carolina del Nord. Lei lavora come impiegata in un museo, lui in una fabbrica di matite. La loro vita felice viene stravolta da una brutta notizia: dopo una serie di test scoprono di non poter avere figli. Sebbene la cosa li sconvolga nel profondo, i due si lasciano andare a fantasie su come sarebbe stato il loro bambino, scrivendone le caratteristiche su alcuni pezzi di carta che poi mettono in un cofanetto che seppelliscono in giardino.
Dopo una violenta tempesta si presenta alla loro porta Timothy, un bambino dell’età di dieci anni che sostiene di essere il loro figlio. I coniugi Green restano sconvolti e, uscendo in cortile, trovano la scatola dissotterrata con tutti i biglietti e capiscono che il nuovo arrivato è proprio il frutto in carne e ossa delle loro fantasie. Timothy sembra un bambino a tutti gli effetti, anche se ha delle foglie che gli spuntano dai piedi. E questo sarà solo uno dei motivi che scateneranno la curiosità di tutte le persone intorno alla famiglia Green.
Il film affronta le difficoltà della crescita di un ragazzino prodigio dai poteri magici, la cui particolare personalità esercita degli effetti particolari sugli abitanti della sua città.
THE BLIND INSIDE di J.L. Hancock – da una storia vera
Michael Oher, detto Big Mike per la sua imponente statura, è un adolescente della periferia di Memphis, abbandonato a se stesso da un padre sconosciuto e una madre tossicodipendente. Quando un suo amico lo introduce alla Wingate Christian School come giovane promessa dello sport, questi fa di tutto perché Big Mike venga accettato dalla scuola a dispetto degli scarsi risultati ottenuti nei test attitudinali. Un giorno attira le attenzioni della famiglia Tuohy e in particolare di Leigh Anne che una sera decide di accoglierlo sotto il suo tetto.
Il blind side è la “zona cieca” dello spazio visivo, quella parte dell’orizzonte che sfugge anche alla coda dell’occhio e che rappresenta il nostro lato indifeso, quello più esposto ad un possibile attacco.
Il gigante buono Michael Oher impara a difendere il quarterback e la sua squadra attraverso la scoperta degli affetti familiari e sfruttando un innato istinto protettivo e una fisicità adatta al ruolo.


FIGLI – HIJOS di M. Bechis – la scoperta di una verità complessa attraverso un racconto duro
L’Associazione “Nonne di Plaza de Mayo” dichiara che durante il regime militare in Argentina sono scomparsi oltre 500 bambini, figli di oppositori del regime che venivano venduti appena nati o addirittura venivano adottati dalle stesse persone che gli avevano ucciso i genitori. La famiglia Ramos vive agiatamente in Italia. Javier, il figlio ventenne, è stato contattato da Rosa, una ragazza sua compatriota che lo raggiunge per rivelargli un orribile segreto: lei è sua sorella. I militari lo hanno portato via appena dopo il parto mentre lei è stata nascosta dalla madre con la complicità di un’infermiera. Javier inizialmente si rifiuta di credere, ma poi dà inizio al confronto con i genitori, lasciando la casa in cui abita e seguendo Rosa a Barcellona, dove sembra sia possibile scoprire la verità e dove i due fanno l’analisi del DNA.
Si è soli nel dolore, ma forse si può trovare una fraternità che non scorre nel sangue, ma sta in quello versato da chi non c’è più.
I ROBINSON UNA FAMIGLIA SPAZIALE di S.J. Anderson (animazione)-la famiglia e le origini. Tratto dal libro per bambini "A Day with Wilbur Robinson" di William Joyce.
In una notte buia e tempestosa, una donna incappucciata abbandona un fagotto davanti alla porta di un orfanotrofio e sparisce nella pioggia. Dodici anni dopo, il piccolo Lewis aspetta ancora che qualche coppia di buon cuore si decida ad adottarlo, ma ormai di possibili genitori ne ha visti tanti e tutti sono scappati a gambe levate di fronte al suo talento d’inventore, geniale e pasticcione. Quando sta per perdere le speranze, dopo che anche il suo ultimo prototipo -lo scanner mnemonico- pare averlo tradito, Lewis fa la conoscenza di Wilbur Robinson, un coetaneo apparso dal nulla, e vola con lui nel futuro a scoprire che tutto è ancora possibile: basta solo inventarlo!
I Robinson sono tutti coloratissimi e chiassosi, sostenitori dell’importanza di festeggiare ogni fallimento (senza il quale il successo non arriverebbe mai), i Robinson adottano Lewis per un giorno e si alleano con lui per annientare il cattivo di turno, l’Uomo con la Bombetta.
Ma le sorprese sono giuste dietro l’angolo.


KUNG FU PANDA 2 di J.Y. Nelson (animazione)-La costruzione di una identità
Sequel di Kung Fu Panda, il film d’animazione racconta le avventure di Po, alle prese con una nuova minaccia per la Cina. Per sconfiggere il pavone Shen, il panda deve trovare la pace interiore e affrontare un viaggio a ritroso nella memoria, che lo porterà a cercare le proprie origini.
Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Po rivolge al padre una serie di domande, alcune delle quali restano però insolute: solo il pavone Shen può “riempire il cratere che ha dentro” e, mosso dal desiderio di sapere, si mette alla sua ricerca.
Viene così a scoprire che il pavone aveva distrutto il villaggio di panda in cui era nato e che, per salvarlo, la sua mamma lo aveva nascosto in una cesta di ravanelli, poi lasciata proprio davanti al ristorante del padre adottivo di Po, che si era subito preso cura del piccolo.
Consapevole di quelle che sono le sue origini, Po riesce a trovare e a sconfiggere Shen.
I temi presenti nel film sono quelli ricorrenti nelle adozioni: la ricerca delle origini, la costruzione di una identità che non dipenda esclusivamente dal proprio vissuto, la paura di essere stati lasciati perché non abbastanza bravi o educati, di non essere stati voluti, il desiderio di riconciliare le varie parti di sé…
Al pavone che gli chiede come abbia potuto, nonostante la sua storia, trovare la pace interiore, Po ribatte che le ferite si rimarginano e che anche le cicatrici che lasciano, si sbiadiscono nel tempo.
“La tua storia magari non ha avuto un inizio tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei: è il resto della tua storia…chi tu scegli di essere.” Non è tanto l’ereditarietà ad essere determinante del nostro destino, quanto ciò che è stato costruito nel tempo, con pazienza e tenacia.
Alla fine Po torna a casa senza aver trovato tutte le risposte che cercava, ma con una certezza in più e al padre che lo accoglie dice che ormai sa chi è: suo figlio.
BOMBAY DREAMS di L. Koppel – Alla ricerca delle proprie origini
Un’adolescente adottata e portata in Svezia fin da piccola, è curiosa delle proprie origini. Decide così di lasciare di nascosto il paese e andare in India per conoscere la madre biologica.
Ebba, dopo aver ricevuto una lettera dalla sua madre biologica, sta finalmente per conoscere una patria mai visitata. Questa è la vita che avrebbe potuto avere, ma le appartiene davvero?


INSTANT FAMILY di S. Anders
Pete e Ellie Wagner sono una coppia sposata da diversi anni. Per quanto ancora felici insieme, sentono fortemente la mancanza di un figlio nelle loro vite. Decidono così di rivolgersi a un istituto che ospita bambini e adolescenti senza famiglia e accolgono in casa per un periodo di prova l’adolescente Lizzie. La ragazza ha però due fratelli minori, Juan e Lita, e Pete e Ellie si ritrovano così genitori improvvisati di tre figli di diverse età. Volenterosi e pasticcioni, i due conquistano a poco a poco l’affetto dei piccoli Juan e Lita, ma si scontrano duramente con la ribelle Ellie. E quando la madre naturale dei ragazzi richiede a un giudice la custodia dei figli, Pete ed Ellie rischiano di perdere la loro nuova famiglia così faticosamente costruita.
VAI e VIVRAI . Regia di Radu Mihaileanu.
Un’opera sul bisogno di appartenenza che sa andare oltre la contingenza storica che racconta.
1984. Centinaia di migliaia di Africani trovano rifugio nei campi profughi in Sudan. Gli Israeliani, con l`aiuto degli Americani, portano in salvo gli etiopi di origine ebrea, i Falasha. Un bambino viene salvato dalla madre che lo fa salire su un convoglio facendolo passare per ebreo. Verra’ adottato da una famiglia israeliana e crescera` con il desiderio di rivedere la madre misto al conflitto interiore dato dalla consapevolezza della non appartenenza. Un film dal soggetto apparentemente complesso quello del regista di quel piccolo gioiello che e` stato “Train de vie”. Capace pero` di toccare ancora una volta il cuore degli spettatori grazie all`estrema partecipazione che mostra nei confronti dei due piani della narrazione. Sul versante sociale Mihailehanu e` impietoso nei confronti degli israeliani piu` retrivi che nascondono la loro xenofobia dietro ‘l`uso distorto della parola divina. Sul piano piu` privato mostra una grande delicatezza nel descrivere la crescita di un ragazzo adottato desideroso, al contempo, di integrarsi ma anche di ritrovare la propria madre. Quella madre che lo aveva fatto partire assegnandogli un mandato: “Va’e diventa”
